Cultura

L’affitto? C’è chi ti aiuta

Un progetto di canoni sostenibili per le famiglie meno abbienti. E, con l’intervento di Unindustria, la possibilità di fornire un alloggio anche ai lavoratori extracomunitari

di Redazione

La casa è un diritto. Non stiamo parlando di un rigurgito sessantottino, ma di un nobile progetto, ancora in fase organizzativa, del Comune di Padova che punta alla creazione di affitti sostenibili. La città veneta è uno dei 500 maggiori comuni italiani a essere ad alta tensione abitativa. Questo significa che, in base a un censimento del ?91 tuttora rappresentativo, nel comune e nella provincia di Padova esistono circa 10 mila appartamenti vuoti e sfitti; e questo malgrado ci siano centinaia di famiglie senza un domicilio definitivo oppure che arrancano ogni mese per pagare un canone tutt?altro che equo. In base a queste considerazioni, l?assessorato alle Politiche abitative del Comune ha commissionato la creazione di un centro di servizio ad hoc al Cicsene (Centro italiano collaborazione sviluppo edilizio nazioni emergenti), una sorta di consorzio immobiliare che dovrebbe divenire operativa tra settembre e ottobre. Lo scopo di questo progetto dovrebbe essere quello di permettere un accesso facilitato – tramite contributi – all?affitto di un appartamento per quelle famiglie che, per diversi motivi, non riescono a rientrare nel giro degli alloggi popolari, pur trovandosi comunque in difficoltà economiche. Un progetto che ha attratto l?attenzione anche dell?Unindustria e della Camera di commercio, come spiega l?assessore alle Politiche abitative di Padova, Claudio Sinigaglia: «L?idea proposta delle imprese locali, data la necessità di manodopera, è quella di integrare l?offerta di lavoro con la possibilità abitativa per gli extracomunitari. Quindi l?idea, ancora da sviluppare, sarebbe quella di mettere a disposizione anche dei lavoratori immigrati dei contributi per pagare il canone». Proprio in questi giorni il Cicsene sta definendo il regolamento per la distribuzione dei fondi. Primo requisito sarà, dunque, l?incidenza del canone d?affitto sul reddito: se arriverà al 25-30 percento – dunque un canone che supera le 450 mila lire a fronte di uno stipendio che ammonta a un milione e mezzo di lire -, allora il Comune interverrà con un contributo. Per dirla in cifre, l?iniziativa è rivolta a quelle famiglie che percepiscono dai 35 milioni circa di reddito annuale in giù e che, dunque, non riescono a entrare nel mercato della locazione che si aggira oggi a Padova intorno a un milione al mese. L?iniziativa padovana di creare un centro di servizi nasce dalle novità previste dalla nuova legge nazionale sulla locazione, che dovrebbe entrare in vigore dal ?99. La legge, che prevede la liberalizzazione del mercato, dovrebbe garantire degli sgravi fiscali non solo per i proprietari degli appartamenti, ma anche per gli inquilini, al fine di rendere disponibili le migliaia di abitazioni sfitte in tutto il Paese.


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